Buttate le batterie e fate il pieno di sabbia. Potrebbe essere questa l’opzione energetica del futuro e delle rinnovabili, stando alla tecnologia che è entrata in funzione in Sicilia, dove all’interno del Polo energetico integrato di A2A a San Filippo del Mela, in provincia di Messina, è stato inaugurato da A2A e il gruppo Magaldi il primo impianto solare termodinamico a concentrazione Stem (Solar Thermo Electric Magaldi) al mondo che usa la sabbia.
La sabbia viene usata come mezzo di accumulo dell’energia termica generata dalla radiazione solare, con la tecnologia dei letti fluidi, garantendo così il funzionamento continuo dell’impianto anche in assenza di irraggiamento, di notte o in presenza di cielo nuvoloso a seconda della curva di carico richiesta.
«L’inaugurazione dell’impianto solare termodinamico – ha detto durante l’inaugurazione l’amministratore delegato di A2A, Valerio Camerano – si situa all’interno del percorso del piano strategico di A2A che prevede rilevanti investimenti destinati allo sviluppo di generazione rinnovabile e alla riconversione di siti produttivi convenzionali verso soluzioni energetiche integrate, in linea con le sfide strategiche del settore. Siamo lieti della partnership con il gruppo Magaldi».
La tecnologia messa a punto dal Gruppo Magaldi si basa su delle unità modulari da 2MWth ognuna che possono essere combinate per produrre la potenza richiesta sia elettrica, sia termica, consentendo di ottenere delle unità cogenerative solari, in grado d’assicurare forniture continue.
«Stem rappresenta la testimonianza tangibile del costante impegno e dedizione profusi dal gruppo Magaldi a sostegno dell’innovazione del processo tecnologico e dell’ecosostenibilità, grazie al prezioso contributo di un esperto team di tecnici e alla collaborazione dell’ingegnere Gennaro De Michele, del Cnr e dell’Università di Napoli Federico II», ha detto Mario Magaldi, presidente del gruppo Magaldi.
Tra gli elementi innovativi del sistema ci sono un nuovo sistema ottico per la concentrazione della radiazione solare, l’uso della sabbia silicea come mezzo per l’accumulo, la configurazione modulare, il basso impatto ambientale visto che non vengono utilizzati oli sintetici o sali fusi.
Una singola unità può produrre vapore ad alta pressione alla temperatura di 520°C e assicura sei ore d’esercizio al carico nominale anche senza radiazione solare in ingresso. Ovviamente la capacità d’accumulo aumenta al diminuire della potenza richiesta.
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