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TTIP insostenibile. La Francia dice no

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(4 maggio 2016). Il TTIP è finalmente pubblico e ciò che emerge non è per niente rassicurante. Greenpeace Olanda ha pubblicato sul sito www.ttip-leaks.org parte dei testi negoziali del TTIP finora tenuti segreti. «È ora di far luce sul TTIP. Con questi negoziati segreti rischiamo di perdere i progressi acquisiti con grandi sacrifici nella tutela ambientale e nella salute pubblica. Questi documenti svelano che la societá civile aveva ragione a essere preoccupata. Fermiamo i negoziati e cominciamo a discuterne pubblicamente. – ha dichiarato Federica Ferrario, di Greenpeace Italia – Sapevamo che la posizione dell’Ue non era bella, ora possiamo vedere che la posizione degli Stati Uniti è addirittura peggio. Un compromesso tra i due sarebbe inaccettabile». L’organizzazione ambientalista è venuta in possesso di documenti riservati che rivelano enormi pressioni sulle trattative in corso e che buttano una luce sinistra su tutte le proposte dell’accordo.

«Tutele ambientali acquisite da tempo sembra siano sparite. Nessuno dei capitoli che abbiamo visto fa alcun riferimento alla regola delle Eccezioni Generali (General Exceptions). Questa regola, stabilita quasi 70 anni fa, compresa negli accordi GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) della World Trade Organisation (WTO) permette agli stati di regolare il commercio per proteggere la vita o la salute umana, animale o delle piante” o per “la conservazione delle risorse naturali esauribili», affermano da Greenpeace. E il meccanismo di Cop 21, per quanto deficitario possa essere potrebbe essere leso dal TTIP, visto che all’interno dei documenti non c’è alcun riferimento al clima e bisogna ricordarsi che nei giorni dell’assise di Parigi l’Indipendent rivelò una nota riservata rivolta ai negoziatori europei dalla Commissione Ue che imponeva la “non discussione” di questioni inerenti al commercio all’interno di Cop 21. Altra omissione grave e che il principio di precauzione, inglobato nel Trattato Ue, non è menzionato nei capitoli sulla “Cooperazione Regolamentare”, nè in nessuno degli altri 12 capitoli ottenuti, ma c’è addirittura il suo superamento in peggio visto che gli Stati Uniti ne invertono il sistema e propongono di gestire le sostanze pericolose, anziché evitarle come succede oggi in Europa.

E appare debole la difesa della commissaria al commercio Ue Cecilia Malmstrom che ha repllicato: «L’Ue non consentirá un abbassamento del livello di tutela dei consumatori. Gli accordi commerciali non cambieranno le nostre leggi in materia di Ogm o il modo di produrre carne sicura o il modo di proteggere l’ambiente». Mentre dall’altra parte dell’Oceano Atlantico ostentano sicurezza.

«La Casa Bianca non è preoccupata per le rivelazioni sui dettagli del Ttip e non crede che queste avranno un reale impatto sui negoziati per il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti.  – afferma il portavoce di Barack Obama, Josh Earnest – Il nostro obiettivo è cercare di completare questi negoziati entro la fine dell’anno». Ma un colpo decisivo al TTIP arriva dalla Francia ed è al massimo livello.

«In questa fase dei negoziati la Francia dice no al Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti perché non siamo per il libero commercio senza regole.- ha detto il presidente francese Francois Hollande – Noi non accetteremo mai la messa in discussione dei principi essenziali per la nostra agricoltura, la nostra cultura, la reciprocità nell’accesso agli appalti pubblici». Poche ore prima era stato il segretario di Stato per il Commercio Estero, Matthias Fekls, a dichiarare che lo stop ai negoziati è «l’opzione più probabile oggi».

Sergio Ferraris

L’articolo è stato pubblicato su Tekneco

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