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Rinnovabili in Italia: insufficienti

Troppe poche rinnovabili nei primi mesi del 2018. 0,63 GW installati contro un fabbisogno di 2,62 GW. Non ci siamo

eolico rinnovabili
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Se negli ultimi anni le nuove installazioni di rinnovabili sono state asfittiche il 2018, a giudicare dai dati sembra andare peggio. Il nuovo rapporto di Anie Rinnovabili lo dimostra. Da gennaio a settembre 2018, infatti, le nuove installazioni di fotovoltaico, eolico e idroelettrico hanno raggiunto nel totale 630 MW di potenza, ossia meno 8% in meno rispetto al medesimo periodo del 2017. Vediamo nel dettaglio.

Nel mese di settembre 2018 sono stati installati 42 MWp di fotovoltaico raggiungendo la quota di 300 MW complessivi, ossia un 7% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017. Interessante un particolare ossia il fatto che aumenta il numero delle unità di produzione connesse. più 7%, frutto delle politiche di autoconsumo e di defiscalizzazione, cioè la detrazione fiscale per il cittadino e il super ammortamento per le imprese. Gli impianti residenziali, fino a 20 kWp costituiscono il 53% della nuova potenza installata nel 2018. Interessante l’attivazione nel mese di settembre 2018 di un impianto fotovoltaico da 6 MW in Piemonte, cosa che ratifica il grado di maturità di questa tecnologia anche in zone con un tasso d’insolazione non brillante come al Sud Italia.

Per l’eolico e installazioni in calo, meno 34% rispetto allo stesso periodo del 2017. Per questo comparto si registra un grande decremento, meno 96% anche delle unità di produzione dovuto al fatto che lo scorso 31 dicembre 2017 si è chiusa la finestra per l’accesso diretto degli impianti di piccolissima taglia. I nuovi impianti fanno parte di quelli entrati nelle graduatorie dei registri e delle aste previsti dal DM FER non FV del 23 giugno 2016. E ciò testimonia l’urgenza di nuovi provvedimenti. In riferimento alla taglia, le richieste di connessione di impianti di potenza inferiore ai 60 kW sono soltanto lo 0,3% del totale installato fino a settembre 2018, mentre gli impianti superiori ai 200 kW costituiscono il 99% del totale. E ciò è indicativo della crisi profonda del minieolico, settore dove avremmo qualcosa da dire come produttori interni di generatori minieolici ma che il governo precedente ha voluto ignorare. È da segnalare l’attivazione nel mese di settembre 2018 di un parco eolico da 68,7 MW in Basilicata.

Positivo il 2018 per l’idroelettrico che si attesta sui 122 MW complessivi, con un più 138% rispetto ai valori registrati nei primi nove mesi del 2017, mentre si registra un decremento per le unità di produzione, con un meno 67%. Gli impianti idroelettrici di taglia inferiore a 1 MW connessi nel 2018 costituiscono l’8% del totale installato fino a settembre 2018. Per quanto riguarda le bioenergie, infine, sono stati allacciati alla rete, nei primo 9 mesi del 2018, 25 impianti a bioenergie per una potenza complessiva di 28 MW.

630 MW di nuove rinnovabili non sono sufficienti al raggiungimento degli obiettivi della Sen del governo Gentiloni. Per raggiungere quegli obiettivi, che andranno aggiornati al rialzo visto che i target al 2030 sono stati innalzati dall’Unione Europea, servono 3,5 GW di nuove rinnovabili ogni anno, 2018, compreso. Quindi nei primi 9 mesi del 2018 si sarebbero dovuti installare 2,62 GW mentre ne sono stati installati 0,63. Un deficit netto di 1,99 GW che andranno ad aumentare il monte complessivo da qui al 2030.

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