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La geotermia, binaria, è sul giusto binario

Con l’ammissione agli incentivi dei primi sei impianti geotermici binari si apre anche in Italia la stagione della nuova geotermia

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Parte la nuova geotermia. Quella sul serio non impattante e sostenibile: la geotermia binaria. Il 25  novembre scorso, infatti, sono state pubblicate le graduatorie degli impianti iscritti ai Registri e ai Registri per gli interventi di rifacimento, previsti dal DM 23 giugno 2016 che è l’unico bando previsto dal DM 23 giugno 2016, in attesa che si varino le nuove politiche di incentivazione per le fonti rinnovabili. Ed è scorrendo queste pagine dove si trova l’elenco l’elenco dei progetti ammessi al regime degli incentivi per le fonti rinnovabili non fotovoltaiche che si nota che per l’eolico on-shore, il GSE ha ricevuto 256 richieste per una potenza complessiva di oltre 186 MW, di fatto più del triplo rispetto al contingente disponibile di 57 MW. Stessa situazione anche per l’idroelettrico, per il quale sono state presentate 565 richieste, per un totale di 249 MW di potenza, a fronte dei 79 MW messi a disposizione dal bando, mentre per le biomasse, hanno avuto accesso 174 richieste sulle 233 presentate.

Per quanto riguarda il settore geotermico, al quale sono stati assegnati 30 MW, sono state presentate 10 domande di iscrizione per un totale di 49 MW che sono solo di impianti a totale reiniezione del fluido geotermico nelle stesse formazioni di provenienza e quindi a zero emissioni in atmosfera. Geotermia binaria, quindi. Una tecnologia che, finalmente parte anche in Italia. Su 10 progetti 6 hanno ottenuto l’iscrizione al registro e quindi si faranno, 4 in Toscana e due in Campania.

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La notizia è stata data durante il recente convegno di Arezzo, “Geotermie rinnovabili e lavoro“, che si è svolto presso la “Casa dell’Energia” (ex Fonderia Bastanzetti), e Aurelio Cupelli della Rete Geotermica e tra i relatori, ha comunicato i risultati delle graduatorie. Durante l’appuntamento si è discusso dei  vari tipi di applicazione geotermica per le quali ci sono tecnologie toscane e italiane, dagli scambiatori per il teleriscaldamento ai sistemi di scavo di pozzi per le sonde a scambio per la bassa entalpia negli edifici ai nuovi cicli binari a reiniezione totale di fluidi e incondensabili che rendono non impattante e rinnovabile la geotermia, grazie alla reiniezione nel serbatoio profondo.

La tavola rotonda ha visto confrontarsi i capogruppo della regione Toscana del PD Leonerdo Marras e del M5S Giacomo Giannarelli , l’assessore alle infrastrutture e urbanistica Vincenzo Ceccarelli e la vice presidente del Consiglio Regionale Toscano Lucia De Robertis e si è registrato un accordo sostanziale sul fatto che la nuova geotermia del presente e del futuro, per cui occorreranno approcci meno difensivi e più inclusivi per poterne utilizzare appieno non solo il valore di produzione elettrica ma anche il ben superiore valore in riscaldamento, è una tecnologia accettata anche sul fronte politico. Una svolta quella disegnata ad Arezzo nel solco della Carta di Abbadia per la nuova geotermia di cui il sindaco Fabrizio Tondi ha ricordato il percorso scientifico e sociale e il risultato di accordo generale tra le forze politiche e sociali.

«I territori devono essere sempre coinvolti nelle scelte, visti all’opera i primi impianti è verificata la coerenza tra promesse e realizzazioni non si vede per quale motivo in futuro tutta la geotermia non debba con la necessaria gradualità riconvertirsi ai sistemi a reiniezione totale», ha detto Giannarelli nel suo intervento.

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E una spinta verso le rinnovabili è arrivata anche dalle parti sociali. La Cgil della provincia di Arezzo con il suo segretario Alessandro Mugnai e la Confindustria Toscana Su con Mario Bernardini hanno sostenuto che è tempo, sulle rinnovabili e su queste varie geotermie che intervengono anche sull’efficienza energetica , di una accelerazione e si sono dichiarati disponibili a far parte di un tavolo comune di facilitazione per aiutare a rimuovere gli ostacoli burocratici e politici che troppo spesso rallentano o paralizzano le nuove ecotecnologie come queste.

«Sempre più città in maniera finalmente entusiasta e attenta stanno scegliendo la soluzione geotermica per riconvertire i riscaldamenti cittadini come Castel Fiorentino e Latina dove recentemente all’unanimità la svolta geotermica è stata ritenuta la migliore idea per combattere i cambiamenti climatici», ha sottolineato il vice presidente di GIGA Fabio Roggiolani.


Le video interviste

Parte la nuova geotermia
Vanno a registro i primi sei impianti a geotermia binaria in Italia che quindi si faranno. Parla Aurelio Cupelli della Rete Geotermica.

Vedi le slide di Aurelio Cupelli


La geotermia è anche micro
Sauro Valentini, presidente di Giga, parla delle applicazioni di piccola taglia della geotermia che sono adatte alla generazione distribuita e alle smart cities.

Vedi le slide di Sauro Valentini


Riscaldarsi con la geotermia
Alessandro Murratzu, geologo, spiega come si può utilizzare la geotermia per il teleriscaldamento delle nostre abitazioni.

Vedi le slide di Alessandro Murratzu


Geotermia quotidiana

Silvana Monastero di Geotermie spiega come si può usare con profitto la geotermia a bassa entalpia.

Vedi le slide di Silvana Monastero


Rinnovabili e lavoro
Alessandro Mugnai della CGIL spiega la posizione del sindacato sulle rinnovabili e sulla geotermia in Toscana.


La playlist con tutti i video


Le altre slide di presentazione

Le slide dell’intervento del professor Giuliano Gabbani

Le slide dell’intervento del dottor Iacopo Magrini

Le slide dell’intervento del dottor Fabio Roggiolani

Le slide dell’intervento del dottor Carlo Boccacci

Le slide dell’intervento del dottor Martinelli


Le registrazioni delle dirette Facebook

Link video diretta Facebook sessione Sessione Economica e Istituzionale 25/11/2016

Link video diretta Facebook Sessione Ecotecnologica 26/11/2016

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